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Duke in rimonta, la vendetta è servita

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 4 Mar, 2018

La rivalità più leggendaria del college basketball, atto 248. Negli ultimi 101 match tra i due atenei del North Carolina il bilancio era 51-50 per i Tar Heels, con due soli punti in più per il college di Michael Jordan.

Non è mai una partita normale e anche sabato notte, al Cameron Indoor, davanti a rapper, star del cinema ed ex alunni, è andata in scena una sfida molto importante per il futuro delle due squadre. In palio c’erano il seed #2 al torneo dell’ACC e un’ulteriore quality win per cercare uno dei quattro seed #1 per il Torneo Ncaa. E per non farci mancare nulla, era anche la Senior Night di Grayson Allen. Insomma, Duke vs North Carolina. Vediamo cosa è successo.

Quel vecchio volpone di Roy

Primo tempo tutto a tinte Tar Heels. Coach K continua a far partire Trevon Duval dalla panchina, schierando Javin De Laurier dall’inizio. Il piano partita dei Blue Devils è servire Bagley e Carter nei pressi del canestro, cercando di far collassare la difesa di UNC per innescare i tiratori, e in difesa aggrapparsi alla zona 2-3, che ha portato i suoi risultati nell’ultimo periodo. Tutto bello sulla carta, peccato che North Carolina sia stata fantastica in difesa, molto attiva sul perimetro, negando ricezioni comode ai tiratori e raddoppiando i lunghi sotto canestro. Risultato? 1/10 da tre nel primo tempo e Marvin Bagley lasciato a soli 3 punti. Nell’altra metà campo invece, la zona di Duke è stata infilata più volte, sia cercando nel cuore della difesa Luke Maye (ma alla fine prova un po’ incolore la sua) e Theo Pinson, il migliore di UNC, sia pescando i tiratori negli angoli, non sempre precisissimi. Se aggiungiamo che Duke ha concluso il primo tempo con un 4/14 dalla linea dei tiri liberi, il parziale avrebbe dovuto essere tragico per i Blue Devils. Invece…

Duval suona la carica

L’ingresso di Trevon Duval ha portato due cose in più a Duke: maggiore intensità difensiva rispetto a De Laurier e più calma e pensiero in attacco. Nel primo tempo la PG da Nba ha dato il via a un paio di contropiedi che hanno tenuto a galla Duke e, nel secondo tempo, la sua tripla è stata la svolta della rimonta dei Blue Devils. In realtà nei primi cinque minuti del secondo tempo, lo spartito è sembrato lo stesso del primo, con i Tar Heels che hanno toccato il massimo vantaggio sul + 13 (42-29) grazie a una tripla di Cameron Johnson (4/12 da tre per lui). Ma prima Duval, e poi Allen sempre da 3 hanno guidato una piccola rimonta, così la difesa 2-3 ha alzato la sua intensità. E poi è esploso Bagley.

La conferma del fenomeno

Come essere decisivo in una partita fondamentale lo mostra Marvin Bagley. Incastrato nel primo tempo da palloni troppo prevedibili in post e poco movimento in attacco, ha trascinato i suoi nel secondo tempo, appena ha trovato un po’ di spazio per far esplodere il suo atletismo. Non è un caso che delle sue qualità vi avessimo parlato approfonditamente. Il tabellino recita 21+15, ma 18 di questi sono arrivati nel secondo tempo. Schiacciate, semi ganci, triple, Bagley ha mostrato tutto il suo arsenale per portare Duke al successo. Inoltre è stata fondamentale l’attenzione pazzesca da parte della difesa, che così ha lasciato spazio a Gary Trent dal perimetro (0/6 nel primo tempo, ma un decisivo 3/4 nel secondo). Wendell Carter ha poi messo la tripla della staffa e Grayson Allen confezionato il tutto. Duke vince e si prende il secondo seed al torneo di conference.

E Grayson?

Allen è stato lo specchio di Duke. Bruttino e nervoso il suo primo tempo, ha regalato due palloni passandoli nel vuoto, poi decisivo e concentrato nel secondo, con una tripla molto importante per ricucire lo strappo con UNC. L’obiettivo della squadra era regalargli la Senior Night che meritava, parola di Bagley. A fine partita Grayson ha poi dichiarato “Questa è stata l’ultima serata perfetta al Cameron, la più rumorosa che ho mai sentito qui”. Ultima al Cameron, ma non l’ultima in maglia Blue Devils. La missione March Madness è appena iniziata.

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