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AAC, SMU sulle spalle di Ojeleye

NEW YORK, NY - NOVEMBER 17: Semi Ojeleye #33 celebrates with Shake Milton #1 of the Southern Methodist Mustangs against the Pittsburgh Panthers in the second half during the 2K Classic at Madison Square Garden on November 17, 2016 in New York City. (Photo by Michael Reaves/Getty Images)

Il torneo della American Athletic ha rispettato i pronostici, portando le due favorite in finale e finendo con la vittoria della numero uno della stagione regolare, ovvero SMU che ha battuto Cincinnati 71-56, andando così a conquistare la testa di serie numero 6 nell’East Regional al Torneo Ncaa. Vediamo però cosa è successo nel torneo di conference

  • SMU ha dimostrato una continuità e una concretezza incredibile se si considera che ruotano sostanzialmente solo 6 uomini con comparsate e minuti sparsi per eventuali altri giocatori. Semi Ojeleye (di cui vi abbiamo già parlato) ha vinto meritatamente il titolo di mvp del torneo, risultando sostanzialmente immarcabile per tutti.
Ncaa basketball - Semi Ojeleye - SMU

Semi Ojeleye – SMU

  • I Mustangs fanno un utilizzo del dentro-fuori da manuale e sono molto bilanciati tra attacco e difesa. Dentro hanno Ojeleye che è alto solo 2 metri ma si fa sentire e fuori sono la 5° squadra della nazione al tiro da tre. In finale hanno tirato 10/19 dall’arco. La loro caratteristica è che il quintetto è composto da 5 giocatori di almeno 2 metri. Sono grossi e muscolari e per questo è molto complesso segnare nella loro area.
  • Di norma SMU sfida gli avversari al tiro, e questa è chiaramente una scelta tattica, motivo per cui la squadra si accoppierà malino al Torneo con le squadre che tirano bene dall’arco. Chiaro che il 4/24 da 3 di Cincinnati in finale sia stato un fattore. Nel corso della stagione i Bearcats erano riusciti a vincere contro i Mustangs ma in quell’occasione la percentuale era stata ben diversa (12/26).
  • L’altro giocatore dei Mustangs che ha disputato un torneo sopra le righe è il senior Sterling Brown che nelle ultime 6 gare ha tirato 17/39 dall’arco, ovvero quasi il 60%. Se tira così, considerando che è un signor difensore, per gli avversari sono problemi seri.
  • Attenzione però a dare per morta Cincinnati al Torneo, che resta sì una squadra difensiva, ma che quest’anno sta giocando il suo miglior basket offensivo. I Bearcats schierano un play che non ha rispettato le attese della stagione (Troy Caupain) ma che resta un giocatore solido, il miglior giocatore difensivo della AAC (Gary Clark) e un all-around capace di segnare quasi in ogni situazione come il freshman Jaron Cumberland (segnatevelo).

 

  • La delusione e la sorpresa del torneo sono legate alla stessa partita e cioè Houston-Connecticut, che ha visto gli Huskies tornare a godere di un minimo di luci della ribalta dopo una stagione da dimenticare. Uconn non è poi riuscita a fare l’impresa battendo Cincinnati, ma almeno coach Kevin Ollie ha la sicurezza di poter ricostruire la squadra attorno a un giocatore entusiasmante come Jalen Adams.
  • Houston ha avuto un contributo disastroso dai suoi lunghi proprio nella partita chiave della stagione. I due senior Kyle Meyer e Danrad Knowles insieme hanno prodotto 0 punti e 5 rimbalzi contro gli Huskies. E ciao ciao Torneo.
  • Tacko Fall, di UCF, resta un giocatore pazzesco da guardare (è alto 2,28) ed è abbastanza inspiegabile come mai non sia entrato stabilmente nel radar degli scout Nba. Anche al torneo della AAC è stato un fattore, pur toccando pochi palloni (la mobilità è quello che è) riuscendo a convertire in punti i pochi possessi gestiti.

 

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