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Avete notato quanto è forte Sanders?

La stagione 2017/18 è ormai stata archiviata e come spesso accade ha messo in mostra protagonisti attesi e celebrati, mentre altri sono stati inspiegabilmente spesso snobbati dai riflettori pur essendo determinanti. Senza alcun filtro sui ruoli, abbiamo individuato i migliori cinque giocatori cosiddetti “underrated”, cioè sottovalutati.

Jontay Porter – PF – Missouri – Freshman (9.9 pts, 6.8 reb, 2.2 ass, 1.7 blk)

Tutti a pensare al fratello Michael, più quotato in ottica draft e che tra l’altro non ha giocato per l’intera stagione. E invece Jontay è stato tra i migliori in maglia Tigers pur essendo poco appariscente. Ha messo insieme cifre che da sole non bastano a spiegare la sua efficacia, ma è sempre stato utile alla causa grazie alla sua spiccata intelligenza tattica impossibile da non notare. Si tratta del più giovane tra i giocatori invitati alla Combine e le possibilità che rimanga al draft sono alte, visto che il suo nome è dato da alcuni anche al primo giro. Rispetto alle dimensioni fisiche (211 cm), ha un buon tiro dalla distanza, un ottimo tempismo difensivo e si lascia guardare come assist-man. Ha deluso alla March Madness dove ha steccato il match contro Florida State, probabilmente a causa della tensione, ma la qualità della sua annata non può passare inosservata, tant’è che per efficienza è stato migliore di molti freshmen più quotati.

 

Jerome Robinson – SG – Boston College – Junior (20.7 pts, 3.6 reb, 3.3 ass, 41% da 3)

Se Robinson non giocasse in una squadra che bazzica perennemente il fondo dell’ACC, staremmo parlando di un giocatore in odore di draft e con alte probabilità di chiamata al primo giro. Scorer di razza, è una guardia che aiuta sia a rimbalzo che in fase di costruzione del gioco. Ha provato in tutti i modi a trascinare gli Eagles al Torneo Ncaa, ed è stato addirittura capace di segnare 46 punti fuori casa contro Notre Dame. Purtroppo anche in quella circostanza è stato costretto ad uscire con una sconfitta dal parquet. Un predicatore nel deserto.

 

 

Kelan Martin – SF – Butler – Senior (21.2 pts, 6.3 reb, 2.0 ass, 45% da 2)

Tra i talenti offensivi più versatili ed efficaci di tutta la Division I, Martin è stato il faro dei Bulldogs nelle ultime stagioni. Per lui questo era l’ultimo anno al college, e cifre alla mano è stato anche il migliore che abbia mai disputato. Martin peraltro ha brillato non solo l’attacco, dove spesso è stato autore di canestri impossibili, ma spesso anche in difesa, dimostrando di essere un giocatore completo. Imprescindibile per le sorti della sua squadra che ha portato ad un passo dalle Sweet 16, adesso lo attende una carriera da pro molto probabilmente in Europa.

 

Jaylen Fisher – PG – TCU – Sophomore (12.3 pts, 5.4 ass, 50% da 2, 44% da 3)

Il vero metronomo della sorpresa TCU che, proprio a causa del suo infortunio, ha perso un po’ della qualità di gioco. Fisher è un giocatore che riesce a non essere egoista pur avendo spesso il pallone tra le mani. Predilige infatti servire i compagni piuttosto che segnare, eppure ha una mano abbastanza educata che lo rende un pericolo costante per le difese avversarie. È stato un grande protagonista del 12-0 con il quale l’ateneo ha iniziato la stagione, battendo tra le altre New Mexico, Nevada, SMU e St. Bonaventure.

 

Corey Sanders – SG – Rutgers – Junior (15.2 pts, 4.3 reb, 3.1 ass, 1.3 stl)

Esterno al quale piace gestire molto il pallone, perché capace di creare sia per sé che per i compagni. In campo, assomiglia molto a una scheggia che può far male in qualsiasi momento. Sanders possiede un fisico e un atletismo che gli permettono di distinguersi rispetto a tanti altri pari ruolo. Nei tre anni a Rutgers è stato sempre molto determinante, ma all’ultimo torneo della Big Ten è esploso mostrando tutto il suo talento e caricandosi la squadra sulle spalle. Forse anche per questo, ha deciso che questo è il momento giusto per diventare professionista.

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