La NCAA ci prova attraverso il NIL a trattenere i migliori giocatori per un altro anno, ma spesso le sirene della NBA sono sempre più seducenti e sanno di punto di arrivo per molti giocatori. Il periodo che va tra aprile e maggio è sempre quello che conserva la massima indecisione: quel momento in cui nelle scelte di una ventina di giocatori, indecisi tra Draft Nba e ritorno a college, risiede il futuro della prossima stagione. Da Darrion Williams a PJ Haggerty, passando per Boogie Fland, dieci giocatori in bilico.
Darrion Williams
Sacramento, Milwaukee oppure tentare di entrare nella storia dell’NCAA con Texas Tech o una tra Ohio State, Auburn, Kansas e BYU. Darrion Williams si trova in quella terra di nessuno che è l’inizio del secondo giro del Draft: abbastanza vicino dal credere di poter strappare un contratto garantito in Nba ma non certo di poterlo fare. E l’NCAA sta iniziando a giocare con questa incertezza e offrire dollaroni, come al suo compagno di squadra JT Toppin, per trattenere i giocatori un altro anno. La sua decisione, ancora 50-50 al momento, sposterà tantissimo gli equilibri della prossima stagione.
Boogie Fland
Situazione simile per il play di Arkansas. Stessa zona grigia e stessa incertezza: l’infortunio alla mano non ha aiutato né la stagione di Arkansas, che rischiava di inabissarsi, né il suo stock. É un giocatore comunque che ha dei limiti fisici in ottica Nba. I suoi 188 cm, seppur compensati da una velocità di base di ottimo livello, sembrano essere in controtendenza rispetto ad un Nba sempre più grande. Probabile che una stagione intera, senza infortuni, potrebbe far chiarezza su un attaccante che non brilla per efficienza ma sa mettere i suoi numeri. Al momento la sua testa è sul Draft e non si sa di potenziali contender Ncaa.
Yaxel Lendeborg
Questo caso invece è molto più interessante. Dusty May ha pensato bene di rifidare il suo frontcourt sui talenti del lungo di UAB che, secondo il nostro Super Mock Draft però, ha un forte consenso da primo giro che significano soldi garantiti. É da inizio 2025 che è sui radar dell’NBA grazie alla sua spiccata propensione a rimbalzo, la sua mobilità e all’energia che porta in campo che lo rendono un perfetto lungo in uscita dalla panchina. Se dovesse ritornare in NCAA, Michigan diventerebbe automaticamente una delle principali contender in Big Ten e squadra agilmente in Top 15 della preseason Top 25.
Tahaad Pettiford
Uno di quei classici casi di freshmen uscito fuori dal nulla, che ti rapisce il cuore e se lo porta in Nba lasciandoti vedovo dopo appena una stagione. Pettiford è stato il segreto non troppo nascosto dell’ottima stagione di Auburn: una scarica di elettricità fatta di triple e step back in uscita dalla panchina che anche alla Madness ha sbrogliato diverse situazioni a difesa schierata per i Tigers. Coach Bruce Pearl ha pescato tra i migliori talenti della Division II e qualche bel gregario di D-I per rimpolpare i posti vacanti lasciati dal team più forte che ha avuto. Ma in zona play è rimasta una casella libera per lui che non sembra avere grossissime chance di Nba.
Otega Oweh
La dura legge dell’ex i tifosi di Oklahoma la conoscono bene, visto che il loro ex Oweh con la maglia di Kentucky li ha beffati per ben due volte nei pressi della sirena. Ora Mark Pope spera di non subire la stessa beffa: la guardia dei Wildcats è sicuramente un giocatore atletico, capace di dare un impatto su entrambi i lati del campo e che non ha bisogno della palla in mano per essere efficace, ma resta un giocatore piuttosto lontano dagli standard NBA. Non ha un tiro da tre solido, non è un giocatore giovanissimo (sarebbe un senior l’anno prossimo) e non sembra aver tantissimo margine di miglioramento. Non a caso è un nome che va e viene a fine secondo giro. Se dovesse tornare, Kentucky lo riaccoglierebbe a braccia aperte.
Milos Uzan
Tantissimo della stagione di Houston è girato intorno all’esplosione di Milos Uzan. Un altro ex Oklahoma da cui coach Porter Moser non è riuscito a tirare fuori il meglio, cosa che invece è riuscito a fare da gennaio in avanti coach Kelvin Sampson. É la principale ragione della lunga run dei Cougars a marzo: ha aggiunto un altro creatore dal perimetro, un attaccante capace di segnare sui tre livelli senza perdere però di vista il gioco di squadra e un difensore cresciuto nel sistema più duro dell’NCAA. Un metro e novantatre di play che potrebbe intrigare l’NBA che ancora non lo vede però di buon occhio: un’altra solida stagione a Houston (che sarebbe numero 1 prestagionale in caso di suo ritorno) potrebbe migliorare il suo stock.
Drake Powell
Essere un Tar Heel nella scorsa stagione non è stata proprio una delle esperienze più gratificanti e facili per un freshmen 5 stelle. Ian Jackson è riuscito a strappare dei consensi, mentre Drake Powell no. Se Jackson avesse scelto la carta del Draft avrebbe avuto più senso rispetto a questa scelta di Powell dopo un’annata in cui ha dimostrato pochino. É un 3&D di quasi due metri, poco in grado di crearsi autonomamente un tiro. Sembra essere uno di quei freshmen per cui l’NCAA è solo un passaggio. Il potenziale c’è ma dopo questa stagione il percorso in Nba, che sembra l’opzione più solida anche se lo vedrebbe al secondo giro, potrebbe essere tortuoso.
Alex Condon
La March Madness è capace di drogare gli stock di un giocatore come nessun momento della stagione riesce a fare. Se Florida è diventata campione nazionale per la terza volta, molto passa dall’impatto avuto dall’australiano in campo. Un lungo intelligente con un buon ball handling che ha reso difficili da marcare tutti quei giochi a due che coinvolgevano le guardie dei Gators, molto atletico e capace di correre benissimo il campo. É un lungo che in questa Nba ci starebbe benissimo e infatti per alcuni le sue quotazioni stanno crescendo. Ovviamente un suo ritorno a Gainesville darebbe un boost alle ambizioni di repeat di Florida, ma sembra un’ipotesi più remota.
Thomas Sorber
Ecco, Sorber è un altro che ha un forte sentore di strappare un contratto al primo giro. Una sorpresa nella Georgetown di Ed Cooley, più ad inizio anno che durante la conference season, É ormai da tutto il 2025 che presenzia nell’ultimo terzo del primo giro e i motivi sono chiari: 210 cm di potenza ma anche agilità con buone mani per segnare e una verticalità interessante da poter spendere in difesa. Ha mantenuto l’eleggibilità per tornare in Ncaa, senza entrare nel transfer portal, ma al netto di clamorosi crolli il suo futuro sembra in Nba.
PJ Haggerty
Al momento è la storia dell’offseason Ncaa. Lui saluta Memphis, ma Memphis non saluta lui. Vuole un accordo NIL da stella in una squadra di Power 5 ma difficilmente una squadra di quel livello vorrà dargli la palla in mano per così tanti possessi. In tutto questo caos, c’è anche il passaggio alla combine Nba. Haggerty è fuori dal campo alla stessa maniera di quando gioca: imprevedibile, capace di grandi cose o di pessime decisione. Il POY dell’AAC è uno scorer di razza che sembra aver più senso in Eurolega che in NBA e nel mezzo potrebbe esserci un’altra grande stagione NCAA, a patto che qualcuno lo voglia: Coach Penny Hardaway lo riabbraccerebbe volentieri, si è vociferato di Michigan State, ma di interessamenti veri se ne sono letti pochi.