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Duke e Kansas, grandi colpi in trasferta

Serata di festeggiamenti per le squadre dal grande pedigree. Duke e Kansas vincono due partite complesse sui campi di Miami e West Virginia e si candidano a tornare ai piani alti del ranking e della Ncaa. Ecco com’è andata

Duke – Miami 83-75

Duke ha giocato in 5, Grayson Allen ha disputato una partita pessima (6.2 punti nelle ultime 4 gare) e i Blue Devils erano sotto di 13 punti a 8′ dalla fine. Come hanno vinto? Miami si è rilassata, la zona di Duke ha funzionato (parziale 18-0) e poi Gary Trent e Wendell Carter hanno finito gli avversari. Questa la giocata chiave che decide la gara: dal mancato +12 al -7.

 

Si parla sempre di Marvin Bagley, ma troppo poco di Wendell Carter Jr, altro lungo da primo giro del draft, che ha chiuso il primo tempo già in doppia-doppia (11-10) e nel finale ha firmato molte giocate importanti per Duke.

I Blue Devils devono ringraziare anche Gary Trent Jr, che ha registrato il career high di 30 punti con 6/9 dall’arco (percentuale che ha contribuito al 52.4% di squadra finale) e una buona prestazione ai tiri liberi.

Bruce Brown è il fantasma del giocatore da draft visto a inizio stagione, e questo è un problema. In più Miami, che potrebbe essere una buona squadra, è davvero troppo pasticciona e si è mangiata canestri incredibili. Emblematica l’azione che ha chiuso il primo tempo. Miami era +1 e palla in mano su rimessa.

 

Le note positive in casa Hurricanes vengono dai freshmen Chris Lykes (nonostante 1/6 da 3) e Lonnie Walker, che al contrario è riuscito a incidere ma solo dall’arco. Dewan Huell ha lottato come un leone sotto canestro (18+13) ma alla fine non è bastato.

 

Kansas – West Virginia 71-66

C’è più di un motivo alla base della striscia di 13 titoli consecutivi nella Big12 di Kansas ma, tra questi, c’è senz’altro quella che gli americani chiamano resiliency. Solo se sei in grado di resistere e rialzarti, riesci a vincere una partita in cui sei sotto (di 16) come mai ti era successo in stagione e di completare la miglior rimonta in trasferta degli ultimi 20 anni.

Nel primo tempo, i Jayhawks sono stati semplicemente dominati da West Virginia grazie a due giocatori. Jevon Carter è un’armatura di ferro che si appiccica all’attaccante che non riesce più a fare niente, chiedere a Devonte’ Graham che ha subito lo stesso trattamento di Trae Young. Sagaba Konate è stato il migliore in campo per i Mountaineers con 16+10 e sono arrivate tutte nei primi 12’ le sue 5 stoppate

Coach Bob Huggins ha visto però la sua squadra inchiodarsi completamente nel secondo tempo con 12 (su 19) palle perse in tutti i modi: poca attenzione e ovviamente buona difesa di Kansas ed ecco la seconda sconfitta consecutiva dopo essere arrivati fino alla n.2 del ranking, dove mancavano dal 1959: “Forse quella posizione non ci è stata così utile”, ha ammesso il coach di West Virginia.

Avere sempre dei senior in squadra è un’altra delle chiavi dei successi di Kansas: 20 degli ultimi 26 punti dei Jayhawks sono arrivati dalle mani di Devonte’ Graham e Svi Mykhailiuk che hanno finalmente trovato tiri aperti da 3. E ovviamente non li hanno sbagliati

 

“E’ stato uno spettacolo vederli giocare”, ha detto coach Bill Self. “Siamo senior, siamo dei veterani, sappiamo cosa bisogna fare per vincere in queste situazioni”, ha aggiunto Graham. E sanno anche come festeggiare

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