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#1 Gonzaga e l’anno giusto per vincere

Rui Hachimura - Gonzaga

La squadra

Arrivano al Torneo tra le massime favorite grazie a un roster talentuoso guidato dal solito geniale Mark Few, nonostante l’assenza prolungata, causa infortuni, di quella che doveva essere la sua seconda stella, cioè Killian Tillie, recuperato però per il finale di stagione, e la sorprendente sconfitta nella finale della WCC contro St Mary’s. Rui Hachimura e Brandon Clarke sono stati gli uomini copertina di questi Zags capaci di vincere contro Duke in quella che è stata la partita dell’anno in Ncaa (la finale del Maui Invitational) e di dominare in lungo e in largo la WCC con uno scarto medio di 27 punti sugli avversari di conference, dopo le uniche due sconfitte stagionali a inizio dicembre vs Tenneessee e UNC. I Bulldogs possono contare sulla profondità e versatilità di una squadra che trova sempre un protagonista: i tanti punti nelle mani di Zach Norvell Jr., la durezza e le triple di Corey Kispert, l’imprevedibilità dalla panca di Geno Crandall, il talento ancora acerbo ma già decisivo del serbo Filip Petrusev o l’energia di Jeremy Jones. Il leader di Gonzaga però ha un nome e cognome: Josh Perkins.

 

Il giocatore chiave

È il metronomo della squadra: tutti i palloni dell’attacco più efficiente dell’Ncaa ( per KenPom) passano per le mani di Perkins, uno dei migliori passatori della Division I a 6.6 assist di media. Quando la palla scotta, i compagni cercano il loro senior con la sua capacità di far male sia in penetrazione che da oltre l’arco. Ma se non è in giornata, rischiano di essere dolori per gli Zags.

I prospetti

Rui Hachimura ha fatto il salto di qualità che tutti si aspettavano nella sua stagione da junior (da 11.6 punti di media ai 20.4 attuali) e punta dritto alla lottery del prossimo Draft Nba. Il giapponese (qui la sua storia) è inarrestabile quando punta dritto al ferro ed è diventato una sicurezza anche dal mid-range, senza disdegnare il tiro da tre. Atletico e con tanto potenziale ancora inespresso: il suo Torneo determinerà la posizione al Draft. Chi vedeva l’Nba come un sogno e invece ha sorpreso tutti, a partire dal nostro Riccardo Fois, è Brandon Clarke. Il transfer da San Jose State è un lungo undersize che punta tutto su atletismo, verticalità e agilità. Terzo stoppatore dell’Ncaa (3.2 di media), ha dimostrato di essere una garanzia anche in attacco (16.6 di media): una chiamata al primo giro sembra ormai scontata. L’Europa sarà invece la terra promessa di due guardie elettrizzanti come Perkins e Crandall.

Pronostico

Talento, profondità e uno dei migliori coach dell’Ncaa: l’obiettivo minimo sono le Final Four. L’unico ostacolo? Loro stessi come hanno già dimostrato nel sorprendente upset subito nella finale della WCC.

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