La squadra
Con uno dei migliori attacchi della nazione, Duke è tra le principali candidate per la vittoria del titolo. Piena zeppa di talento, dal chiacchierato Marvin Bagley leader in punti e rimbalzi della ACC (21+11.3) a Wendell Carter Jr. passando per Grayson Allen, Trevon Duval e Gary Trent Jr. miglior tiratore da 3 della conference (40.6%). Possiamo anche fermarci qui, ed è questo il vero problema dei Blue Devils: la coperta corta. La panchina fino ad ora ha prodotto ben poco, ed è stata utile più che altro a dare minuti di riposo ai titolari. C’è anche da dire che quando lo starting-five ingrana, Duke diventa un’onda che spazza via qualunque cosa vi si opponi: chiedere a Iona e Rhode Island, spazzate via con oltre 20 punti di scarto. Coach Mike Krzyzewski si sta ormai abituando a lavorare con gli one-and-done, che grazie alla sua esperienza maturano molto più in fretta. Ha già vinto un titolo con un roster del genere nel 2015, ed è pronto a ripetersi.

Lo starting-five dei Blue Devils a colloquio con coach Krzyzewski
Il giocatore chiave
Abbiamo detto che i Blue Devils dipendono quasi esclusivamente dal quintetto, quindi diventa fondamentale chi può dare manforte uscendo dalla panchina. E questo qualcuno può essere Marques Bolden. Solo 4 punti e 3.7 rimbalzi di media per lui ma, con Carter che tende a caricarsi di falli, diventa necessario al centro della difesa a zona che ormai Coach K utilizza praticamente sempre. Dopo il deludente anno da freshman, sembrava ancora destinato al dimenticatoio, e invece all’improvviso è stato rispolverato e chissà che non possa essere l’asso nella manica.
Prospetti
Potenzialmente l’intero quintetto è da primo giro del draft, quindi c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Bagley e Carter sono due certezze e tra i migliori lunghi del college, e se il primo è in lotta per la pick #1 il secondo è quantomeno da top-10. Il trio Duval-Allen-Trent si è dimostrato molto altalenante nell’arco della stagione, lasciando non pochi dubbi agli addetti ai lavori. Duval era partito a razzo con un assist-turnover ratio di 6, poi pian piano è scomparso. Allen non ha fatto quella differenza che dovrebbe fare un senior, anche se qualche riflettore se l’è comunque conquistato sia nel bene (leggasi match vs Michigan State) che nel male (ecco perché). Mentre Trent dopo un inizio stentato sta finalmente esprimendo tutto il suo potenziale balistico.
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