La squadra
Alzi la mano chi immaginava a inizio stagione Texas Tech così in alto nel ranking? Ecco, nessuno. Il lavoro fatto da Chris Beard è stato encomiabile, Texas Tech è la terza difesa della nazione secondo Kenpom, 90.3 di efficienza difensiva. Il segreto di Beard è una rotazione lunga, dieci giocatori sopra i dieci minuti di utilizzo, tra cui il nostro Davide Moretti, che porta nella metà campo difensiva sempre freschezza e aggressività, riuscendo a chiudere l’area anche senza avere un rim protector di eccellenza. L’attacco invece è legato molto alle invenzioni di Keenan Evans, miglior realizzatore con 17 punti di media. A Lubbock una stagione del genere non si vedeva da circa venti anni, stagione 1996 per la precisione, l’obiettivo è continuare a stupire. E ora c’è la possibilità di arrivare dove mai sono stati nella loro storia, cioè alle Elite 8.
Il giocatore chiave
Senza Keenan Evans, la stagione di Texas Tech sarebbe stata di altro tipo mentre il folletto made in Texas ha fatto impazzire le difese dell’intera Division I, con la sua agilità nel cambiare direzione e la facilità con cui conclude al ferro, visto il 72% delle conclusioni arriva da lì. I problemi fisici che lo hanno limitato in stagione, per esempio nella doppia sfida con Baylor e Oklahoma State, sembrano superati visto che nei primi due turni ha segnato 23 e 22 punti, rimanendo in campo tutto il tempo necessario. Le speranze di andare avanti sono legate alle sue invenzioni.

I prospetti
Al Torneo, Zhaire Smith ha fatto numeri che non sono passati inosservati e il suo nome è (quasi) improvvisamente comparso nei mock Nba, anche piuttosto in alto. Evans potrebbe avere mercato nel Vecchio Continente, e vedremo Davide Moretti cosa deciderà di fare.
Il video