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Lamb, Harris, Fitts: 3 ali fra NBA ed Europa

Anthony Lamb Draft

Eccoci alla seconda puntata della nostra rassegna su alcuni senior dal mondo mid-major che, prossimi al passaggio fra i professionisti, si trovano in una sorta di limbo. Giocatori capaci di conquistare un posto in NBA via G-League, ma considerati poco o nulla dai mock draft, o che potrebbero invece sbarcare in Europa. Dopo aver parlato di lunghi, ora tocca alle ali: Anthony Lamb (Vermont), Kevon Harris (SFA), Malik Fitts (Saint Mary’s).

 

Anthony Lamb

Vermont – 16.7 punti, 7.1 rimbalzi, 2.5 assist

Onnipresente e tuttofare, Anthony Lamb si è affermato come una delle principali stelle del panorama mid-major. Punti, rimbalzi, stoppate e assist, gioco interno ed esterno, decisivo in attacco e in difesa: a Vermont faceva pentole e coperchi ma il prossimo step della sua carriera lo porrà dinanzi a ostacoli di tenore ben diverso rispetto a quelli dell’America East. Lamb ha dalla sua un talento chiaro nel caricarsi di responsabilità e creare soluzioni offensive per sé e per gli altri, ma la taglia (198 cm per 103 kg) lo costringerà presumibilmente ad allontanarsi ulteriormente da canestro e il passo indietro compiuto nell’ultimo anno dall’arco (29.3% da tre) fa un po’ storcere il naso.

 

Kevon Harris

Stephen F. Austin – 17.5 punti, 5.7 rimbalzi, 2.1 assist

Nonostante lo stop del coronavirus, Harris può dire di aver chiuso la carriera universitaria in bellezza, essendo fra gli artefici principali dell’impresa di SFA in casa di Duke, vero instant-classic della NCAA moderna. Nella (debole) Southland ha davvero fatto il bello e il cattivo tempo nella metà campo offensiva, mantenendo cifre alte per quantità ed efficienza. Porta in dote un gran bel 41.3% dall’arco (4.6 tentavi a partita), un jumper efficace anche in condizioni critiche e un ball handling più che adatto a creare in situazioni di uno-contro-uno.

 

Malik Fitts

Saint Mary’s – 16.5 punti, 7.1 rimbalzi, 1.2 assist

C’è penuria di ali che rientrano in pieno nei criteri di questo pezzo. Facciamo dunque un piccolo strappo per parlare di un junior non molto chiacchierato ma che è fra i nostri preferiti – e per questo motivo vediamo l’ago della sua bilancia pendere più verso la NBA che l’Europa. Fitts ha confermato i notevoli progressi al tiro visti nell’annata precedente (40.8% da tre su 4.6 tentativi a partita) e si è imposto come attaccante dalle molte armi, davvero pericoloso in isolamento. In post basso avrebbe potuto fare di meglio, ma è una sentenza quando può punire mismatch favorevoli e, se c’è spazio da puntare in area, può far valere grande fisicità e movenze discrete attaccando frontalmente anche dalla linea dei tre punti.

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