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Mack e Nwora, la rivincita di Louisville

BasketballNcaa - Louisville - Ryan McMahon

Ryan McMahon in azione contro Virginia Tech

Come da pronostico, la vittoria dell’ACC è una questione tra Duke, Virginia e North Carolina. I Blue Devils hanno il vantaggio degli scontri diretti (2-0) con i Cavaliers, e aspettano il doppio confronto con i Tar Heels. Quello che però nessun addetto ai lavori aveva pronosticato era la stagione di Louisville, a ridosso in classifica dei tre super team.

Snobbati troppo presto!

Con un roster impoverito dalla partenza di tanti giocatori chiave (Deng Adel, Ray Spalding, Quentin Snider), e con l’università ancora nell’occhio del ciclone per lo scandalo Fbi, non è bastato l’arrivo di coach Chris Mack per consentire ai Cardinals di guadagnare qualche posizione nel preseason power ranking. Quasi tutti i maggiori siti specializzati, infatti, li relegavano nella parte bassa della classifica dell’ACC, mettendoli poco sopra a programmi non proprio brillanti come Boston College, Wake Forest, Georgia Tech e Pittsburgh.

In verità coach Mack si è ritrovato in palestra una squadra con nessun freshmen di valore, tre transfer alla loro ultima occasione per mettersi in mostra e una serie di sophomore da svezzare. Per questo, ci si aspettava un anno di transizione, col tecnico ex Xavier impegnato soprattutto nel reclutamento per la prossima stagione. Il nuovo allenatore invece ha lavorato bene con i ragazzi a disposizione, plasmando una squadra da top 25 del ranking e, nel frattempo, non ha dimenticato i reclutamenti, visto che Louisville ha una delle migliori recruiting class del paese con cinque liceali da top 100. Incredibile a dirsi: i Cardinals potrebbero tornare al torneo Ncaa dopo un solo anno di assenza.

La crescita di Jordan Nwora

Anche lui sottovalutato a inizio stagione, Jordan Nwora pian piano si è preso Louisville sulle spalle. Coach Mack non può più farne a meno, anche se ha ancora molto da imparare. È ancora un sophomore e dunque ha il tempo dalla sua, ma se iniziate a evidenziare il suo nome in ottica Nba vi portate avanti con il lavoro. In un anno è passato da 5.7 punti e 2.2 rimbalzi in 12 minuti a 17.5 punti e 7.7 rimbalzi in 32 minuti. È rimasto invece identico il 46% al tiro nonostante prenda molte più conclusioni (da 4 è passato a 13 a gara). Soprattutto, se lo affrontate, non lasciatelo tirare dall’arco

 

Ne sa qualcosa anche Duke, che proprio martedì scorso stava cadendo sotto i suoi colpi (23 punti con 5/8 da 3). Poi incredibilmente lui e i Cardinals hanno spento la luce ed hanno sprecato un vantaggio di 23 punti a circa 10 minuti dalla fine. In realtà è tutto nella norma, nel senso che questa Louisville è un po’ da montagne russe. Per esempio, in stagione è andata vicina a battere Tennessee, ma in quella gara Nwora fece segnare il record per palle perse (8), così come altre sue 6 perse, di cui una sull’ultima rimessa, stavano costando la vittoria di sabato contro la non irresistibile Clemson.

 

Molte frecce al proprio arco

Quello che forse nessuno poteva immaginare è che coach Mack riuscisse ad avere molte frecce al proprio arco. Nella settimana dell’importante vittoria sul campo di North Carolina, è stato votato player of the week dell’ACC Dwayne Sutton (10.9 punti, 6.7 rimbalzi e 1.9 assist), un’ala tuttofare che porta un’energia indispensabile sia in attacco sia in difesa. La solidità in area viene portata (un po’ a intermittenza) sia da Steven Enoch sia da Malik Williams, mentre nelle ultime settimane è salito in cattedra in cabina di regia Christen Cunningham (10.5 punti e 5 assist).

La ciliegina è Ryan McMahon, uno di quei giocatori diventati oramai di culto nel college basketball. Quando entra in campo, ha una sola missione: bombardare il canestro avversario dall’arco. Due le sue prestazioni da incorniciare, coincise con due vittorie importanti di Louisville: prima con Michigan State (24 punti con 4/7 da 3 e 12/13 ai liberi) e poi con Virginia Tech (17 punti con 4/5 da 3 e 5/5 ai liberi).

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