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March Madness, Houston rischia grosso ma passa

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 25 Mar, 2024

Diverse gare a senso unico, a partire da Purdue che ha calpestato Utah State, ma almeno la South Region ha regalato emozioni e qualità. Il recap della quarta giornata di March Madness.

 

South

L’inattesa serata complicata di Houston – Sotto di 12 a meno di due minuti dalla fine, si può anche mollare e darla per persa. Diversa l’idea dei ragazzi di Buzz Williams che, tripla dopo tripla compresa quella del pareggio a un secondo dalla sirena, hanno portato la #1 del South all’overtime con un parziale di 17-5. Meravigliosa partita, molto più complicata del previsto per Houston, con tutto lo spirito di Marzo dentro in cui per una volta l’attacco dei Cougars ha funzionato meglio della difesa ma gli Aggies sono andati furiosamente a rimbalzo, conquistandone 26 in attacco, e mostrando un carattere fantastico. Alla fine è stato decisivo Emanuel Sharp con i suoi 30 punti, mentre i leader delle due squadre, e cioè Jamal Shead e Wade Taylor, hanno chiuso con 21 punti a testa tirando entrambi male, ma facendo tante cose importanti. Avanza quindi Houston, ma grande merito a Texas A&M per aver giocato alla pari e alla morte contro una delle squadre più forti della nazione.

L’inattesa serata tranquilla di Duke – Tutto sommato nel primo tempo James Madison se la sarebbe anche giocata contro il solo Jared McCain: 25 i punti dei Dukes, 22 quelli della guardia dei Blue Devils. Peccato però per i ragazzi di Mark Byington che anche Duke abbia giocato in 5 e così sul 47-25 la partita all’intervallo era sostanzialmente già finita. Deludente è un eufemismo per definire la prestazione di James Madison che si è dimenticata di essere una delle migliori difese della nazione sul tiro da 3, lasciando praterie che Jared McCain (30 alla fine con 8/11 da 3) e compagni hanno punito senza pietà, chiudendo con il 50% dall’arco. Duke ha trovato subito il ritmo giusto contro un avversario confuso in attacco e poco aggressivo in difesa, e così ha controllato la partita per tutti i 40’, in una serata di inaspettata tranquillità.

Marquette e la mano sinistra di Kolek – Tutt’altro che semplice la vita anche per la #2 del Region perché Colorado, dopo un primo tempo molle e irritante, si è ricordata di essere alla March Madness e ha iniziato a giocare con un’intensità decisamente maggiore. Ma Marquette ha la sua arma migliore tornata in forma e la mano sinistra di Tyler Kolek ha risolto la partita: 21 punti e 11 assist per il senior dei Golden Eagles di cui nessuno riesce mai a fermare la penetrazione mancina anche se tutti sanno che quello è il suo movimento preferito. Con lampi da one-and-done del freshman Cody Williams ad aggiungersi alla solidità di KJ Simpson e Tristan da Silva, i Buffaloes sono arrivati a -1 a 50 secondi dalla fine ma ancora un giro in area di Kolek ha chiuso la partita e dato a Marquette l’accesso alle Sweet 16.

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA SOUTH REGION

 

East

UConn e SDSU senza problemi – +39 nella prima partita e +17 nella seconda. Si prevedeva che quella di Connecticut sarebbe stata una cavalcata e finora è stato così. Northwestern ha finito per essere poco più di uno sparring partner, con soli 10 punti segnati all’intervallo. Il pessimo segnale per gli avversari è la forma di Donovan Clingan: 19 punti, 14 rimbalzi e ben 8 stoppate. Prossimo sfidante sarà San Diego State che ha fatto un sol boccone di Yale archiviando la pratica nel primo tempo: 13-3 dopo 5 minuti e 45-21 all’intervallo. Eroe di serata il solito solidissimo Jaedon LeDee: 26 punti con 7/10 e 2/2 dal campo.

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA EAST REGION

 

West

Clemson tiene alto il vessillo della ACC – Dal punteggio finale (72-64) potrebbe non sembrare, ma Clemson ha tenuto in mano la partita pressoché ininterrottamente e mostrato una chiara superiorità generale rispetto a Baylor, quest’ultima incapace d’impensierire un attacco solido e pieno d’interpreti affidabili. Infatti 6 diversi Tigers hanno segnato dal campo già durante i primi 7 minuti di gioco, facendosi beffe della zona match-up dei Bears. Il più prolifico alla fine è stato Chase Hunter con 20 punti efficienti (5/10 al tiro e 7/8 ai liberi), mentre alla squadra di coach Scott Drew non sono bastati i 47 punti in due di RayJ Dennis e Ja’Kobe Walter. A volte a torto, a volte a ragione, la ACC è stata vista con scetticismo praticamente in ognuna delle ultime cinque stagioni, eppure finisce sempre per performare quando arriva marzo: la conference è l’unica insieme alla bistrattata Big East ad aver fatto en plein di formazioni (che sono quattro) alle Sweet 16 in questa edizione e ha mandato tre squadre diverse alle Final Four nelle scorse due annate.

L’Alabama che non ti aspetti – Alzi la mano chi si aspettava Alabama con soli 72 punti a referto e comunque avanzare alle Sweet 16. I Crimson Tide non segnavano così poco dal 20 gennaio, quando vennero surclassati da Tennessee, ma contro Grand Canyon per una volta è stata la loro tenacia difensiva a fare la differenza in una partita, va detto, brutta e spesso dalle idee confuse da ambo le parti. Certo, poi aiuta parecchio avere un Mark Sears per l’ennesima volta in grande spolvero col pallone in mano: 26 punti con 8/18 al tiro e 5/6 ai liberi, già che c’era la guardia ha aggiunto anche 12 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi. Per GCU invece fare all-in sulle invenzioni individuali non ha pagato dividendi: Tyon Grant-Foster ha fatto quel che ha potuto ma i suoi 29 punti, oltre che insufficienti nel 72-61 finale, hanno lasciato un po’ a desiderare in quanto ad efficienza (9/22 dal campo e 9/16 ai liberi).

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA WEST REGION

 

Midwest

Purdue inarrestabile -
Quella contro Utah State è stata un di quelle partite che ridefiniscono i record. Zach Edey ha messo segno abbastanza punti da mettere il suo nome vicino a quello di Lew Alcindor (50 punti, 35 rimbalzi e 65% dal campo nelle prime due partite), altri come Trey Kaufmann-Renn mettono a segno il il proprio career high. Il risultato è che Purdue segna più punti che mai in una partita di March Madness (106), annichilendo una delle mid-major più forti e continue della stagione. “Una Sweet 16 non è abbastanza”, ha detto Edey alla fine. Se questa è Purdue, le chance di vederli il 7 aprile a Glendale si alzano eccome.

GUIDA ALLA MARCH MADNESS: TUTTE LE SQUADRE DELLA MIDWEST REGION

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