La stagione
Alti e bassi, sconfitte evitabili ma infine il colpo di coda giusto per accedere al Torneo: la squadra di Steve Wojciechowski è una delle più divertenti da vedere in attacco ma, suo malgrado, considera la difesa un optional. Sedicesimo offensive rating della nazione (119.5), settima per percentuale dall’arco (41.1%) ma anche una delle retroguardie meno competitive fra le high-major (158a per DRtg).
Il giocatore chiave
Durante quest’annata, il sophomore Markus Howard è emerso come punto di riferimento principale della squadra. Capace di caricarsi l’attacco sulle spalle senza problemi (i suoi 52 punti contro Providence sono già leggenda) viaggia a 20.8 punti di media col 39% da tre. Ha migliorato molto il modo di attaccare il canestro, ma più che altro nel prevenire i contatti concludendo col floater: i viaggi in lunetta continuano a essere pochi ma, in compenso, vengono sfruttati perfettamente (93.7% ai liberi).

I prospetti
Insieme a Howard, forma uno dei backcourt più bassi (entrambi sfiorano appena l’1.80 di altezza) ma anche uno dei produttivi della Division I: il senior Andrew Rowsey, oltre ad avere un caratterino abbastanza rinomato, segna 19.7 punti a partita tirando col 39.1% dall’arco e, nelle vesti di point guard, sfoggia anche un playmaking tanto buono quanto sottovalutato (4.6 assist).
A proposito di sottovalutati: si parla pochissimo di lui, ma il sophomore Sam Hauser ha avuto una seconda parte di stagione fenomenale. Cresciuto esponenzialmente in termini di continuità, la PF dei Golden Eagles è uno dei giocatori offensivamente più efficienti della Big East, viaggia a 15 punti di media e, dall’alto dei suoi 203 cm, scocca triple con una precisione terrificante: 52.1% con 5.8 tentativi a partita.