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Washington leader, Utah imprevedibile

Autore: Stefano Russillo
Data: 26 Gen, 2019

La settimana di Pac12 conferma la leadership di Washington, alle sue spalle, tra alti e bassi, le due squadre dell’Arizona mentre USC ritrova Rakocevic e quindi le vittorie. Utah e Oregon State si candidano a possibili underdog mentre Oregon e UCLA ritornano a perdere.

La solidità degli Huskies

Altre 2 partite, altre 2 vittorie e la miglior partenza (6-0) in Pac12 degli ultimi 35 anni: Washington si dimostra squadra matura e solida. Dopo un 1° tempo difficile contro California, fanalino di coda della conference (0-7), è arrivato il parziale di 42-24 per chiudere agevolmente la partita. Inverti l’ordine dei tempi e il risultato non cambia: contro Oregon dopo una prima frazione di gioco sontuosa (la solita zona 2-3 che tiene i Ducks a soli 19 punti) nel 2° tempo gli Huskies hanno sofferto la press a tutto campo di coach Dana Altman (12 palle perse) e si sono ritrovati sul -3 a poco più di un minuto dalla fine. Poi è arrivato Jaylen Nowell: tripla del pareggio e fallo rubato sul tiro della disperazione per evitare l’OT. Risultato? Tre tiri liberi, tre punti e primo posto in classifica al sicuro. “One of the clutchest players I’ve played with and one of the clutchest I’ve seen” lo ha definito il compagno David Crisp (il quale dal canto suo continua la sua “irreale” Pac12: 16 di media con 19/34 da tre).

 

Arizona State Warriors

Se Golden State è famosa per i suoi terzi quarti nei quali spezza le partite, i Sun Devils in settimana hanno conquistato il 2° posto della Pac12 (5-2) grazie a due secondi tempi di fuoco contro Oregon e UCLA. 39-25 il parziale contro i Ducks guidati dalle giocate tutto atletismo di Zylan Cheatham41-29 quello invece nella vittoria sui Bruins. Il minimo comune denominatore? Remy Martin, ormai a suo agio nella doppia veste da top-scorer e assistman: 9.5 assist di media nelle 2W e 13 punti (tutti clutch) nella seconda frazione di gioco contro UCLA. Ah aggiungeteci, poi, il career-high da 20 rimbalzi di Cheatham e la coppia Cherry-Lawrence che, dalla panchina, a turno si rendono protagonisti (15 a testa nelle 2W).

 

‘Zona: Williams-Coleman dipendente

A condividere il 2° posto in classifica con ASU ci sono i Wildcats che hanno in Brandon Randolph il loro go-to-guy ma sono sempre più dipendenti dal duo in cabina di regia Brandon Williams-Justin Coleman. Se nella vittoria contro OSU il duo freshman-senior ha combinato per 34 punti con 10/20 dal campo e 10 assist, nella sconfitta contro USC è arrivato un misero 5/20 al tiro con Arizona che per la prima volta nell’era Miller ha tirato sotto il 30% dal campo (27.8% per la precisione). Aggiungeteci l’infortunio di Chase Jeter nella partita contro i Trojans e capirete perché ‘Zona non può fare a meno delle sue due guardie.

Una settimana da Rakocevic

Nick Rakocevic è tornato a giocare sui suoi standard stagionali e sono arrivate due vittorie importanti per USC contro ‘Zona e, soprattutto, nel derby losangelino contro UCLA valide per il 3° posto(4-2). 21+12 e 27+12 le prestazioni del lungo nelle 2W settimanali e il premio di Pac12 Player of the Week. Il tutto senza dimenticare il “solito” Bennie Boatwright alla miglior stagione in carriera come ha ben sintetizzato coach Enfield: “He’s playing at a very high level right now”, unstoppable con 21 punti contro UCLA. I Trojans sono passati anche alla difesa a zona e gli effetti si sono visti subito: 67 e 57, i punti rispettivamente concessi agli avversari. Ah contro i Wildcats, dopo la sospensione, è tornato anche il prospetto Nba Kevin Porter Jr: per lui 14 punti in 18 minuti.

 

Utah: Barefield (e non solo)

A condividere record e posizione dei Trojans c’è Utah guidata dal senior Sedrick Barefield (occhio in ottica Europa), guardia che non ha paura di prendersi tiri e responsabilità, con grande confidenza nei propri mezzi come ha ammesso coach Larry Krystkowiak e che in questo inizio di conference è letteralmente “on fire” come dimostrano i suoi numeri: 17.7pts+4.8ast con 21/48 da tre. Non è solo: ad accompagnarlo ci sono due ali giovani come il freshman tuttofare Timmy Allen (che in Pac12 viaggia a 12.7+6.5reb+3.2ast) e l’atletico sophomore Donnie Tillman in uscita dalla panchina. Attenti agli Utes, possibile mina vagante.

 

OSU: Big Three o sconfitta!

Ormai equivale ad una equazione matematica: Oregon State vince soltanto quando i suoi Big Three giocano allo stesso livello. Se nella sconfitta contro Arizona al solito devastante Tres Tinkle (25+10+4) e al sempre prezioso Ethan Thompson (17 punti) non ha fatto seguito una prestazione degna di tale nome di Stephen Thompson Jr (timido con soli 6 tiri dal campo e 7 punti); nella vittoria contro Washington State è stato proprio il senior a guidare i suoi con le giocate decisive alla fine del 1° tempo, fondamentali per spezzare il ritmo della partita. 22 punti, 6 rimbalzi e 7 assist il suo tabellino personale alla fine del match e Beavers che si confermano terza forza della conference.

 

UCLA: just an illusion?

Dopo le 3W di fila con l’arrivo di coach Bartow in panchina, sono arrivate 3 sconfitte di fila con la sensazione che sia tornata la “solita” UCLA (3-3) deludente di questa stagione con i suoi cronici problemi ai liberi, le palle perse e la gestione a dir poco frenetica dei tempi di gioco di Jaylen Hands. I numeri delle due sconfitte settimanali non lasciano dubbi: contro USC 4/12 dalla linea della carità, 20 turnovers e la PG che chiude con più perse (6) che assist (3). Contro ASU il tabellino finale recita: 10/21 ai liberi e 15 palle perse. 3-10 il record delle ultime 10 con i Bruins che si confermano una delle delusioni di questa prima parte di stagione.

Pritchard: croce e delizia

Dopo le buone prestazioni della scorsa settimana sono arrivate due sconfitte per Oregon (2-4). Il protagomista? Payton Pritchard. Se il leader dei Ducks aveva tenuto in vita i suoi fino alle battute finali contro OSU con una prestazione da 20 punti; nella sconfitta di misura contro Washington non solo ha perso una sanguinosa palla nell’ultimo possesso di Oregon (valida per la vittoria finale) ma ha anche commesso un fallo ingenuo per un veterano come lui, fallo che ha praticamente regalato la vittoria agli Huskies. Louis King continua a dimostrare di essere un talento Nba, ma preoccupa la settimana difficile (per usare un eufemismo) di Victor Bailey Jr (0/14 complessivo dal campo nelle 2L).

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